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☠️ Regolare o non regolare. Il dramma europeo mentre il mondo va alla velocità dell'AI

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Questa è stata l’ennesima settimana delle contraddizioni per il mondo automotive europeo.

Da un lato le “litanie” della politica europea sul futuro dell’automotive, dall’altro Cina e Stati Uniti che si sfidano a colpi di sfide tecnologiche sull’AI con le loro aziende private.

Nel mezzo… in Italia a quanto pare preferiamo tenerci ben stretti le vecchie auto a benzina e diesel invece delle futuristiche BEV (auto full electric).

☠️ Regolare o non regolare. Il dramma europeo mentre il mondo va alla velocità dell'AI

Gianluca Di Loreto ha perfettamente sintetizzato in questo post il cortocircuito in cui si è ficcata l’industria automotive europea con la questione delle multe per i target di emissioni di CO2:

"In pratica, le case automobilistiche acquisterebbero crediti verdi dal Paese che inquina di più al mondo e finanzierebbero i produttori cinesi di veicoli elettrici sui quali l'UE ha appena imposto dazi".

Ecco il dramma: le case automobilistiche europee potrebbero scegliere di raggiungere gli obiettivi elettrici riducendo la produzione di auto a benzina o diesel oppure acquistando crediti da Tesla o dai concorrenti cinesi.

Provo a sintetizzare i fatti di una sola settimana che danno l’evidenza del cortocircuito.

Il grande giorno della convocazione: 30.01.2025

L’altro ieri la Presidente Von Der Leyen ha “convocato” come da rito burocratico tutti i principali attori automotive europei (produttori di auto, fornitori etc) per iniziare il confronto che definisca il Piano Industriale del settore per i prossimi anni entro il 5 marzo.

Considerando la lentezza di questo apparato abbiamo fatto già un grande balzo in avanti, quindi bene se fra 5/6 settimane ci sarà un piano.

Questa convocazione ha partorito una mera dichiarazione di intenti che ribadisce l’ovvio dei numeri. Ovvero che “l’industria automobilistica è un motore vitale per la prosperità europea, poiché supporta oltre 13 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti e contribuisce con circa 1.000 miliardi di euro al nostro prodotto interno lordo. Al di là dell’impatto economico, l’industria garantisce la mobilità sicura e conveniente dei nostri cittadini e delle nostre imprese, producendo prodotti ammirati a livello globale”.

Dietro questa bella frase l’EU deve sbrogliare la matassa delle multe alle case.

Nel mentre vediamo cosa fanno gli altri “competitor”.

La startup cinese AI che butta già il Nasdaq

I progressi sull'AI di DeepSeek hanno messo in allerta il mercato: la società cinese avrebbe infatti sviluppato un modello open-source di linguaggio di grandi dimensioni che sarebbe in grado di eguagliare le prestazioni del modello di punta di OpenAI, ma utilizzando una frazione della potenza di calcolo e dunque di elettricità.

Il fatto eclatante è che questo annuncio è arrivato subito dopo il lancio, proprio la settimana scorsa, del piano Stargate sulla AI da mezzo miliardo da parte di Trump.

In pratica i cinesi vogliono dimostrare che si può fare Intelligenza Artificiale a costi più bassi di “decine” di volte.

Allora perchè le aziende americane devono avere questo valore di mercato?

Il risultato: il titolo Nvidia, di cui ho parlato anche qui, è crollato fino al 16% in un giorno.

E cosa accade in Italia? L’app Deep Seek è stata bannata dagli store Apple e Android per rischio privacy.

Cina contro Stati Uniti in battaglia per il predominio del futuro tecnologico a colpi di soluzioni innovative e non di regole o leggi.

NB: che sia chiaro, un’alta volatività dei mercati finanziari deve sempre allertare sul rischio “bolla”

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Deepseek come lo Sputnik?

Padre Paolo Benanti, referente per l’AI del governo italiano, in questo post su LinkedIn propone in modo interessante la lettura di un fatto storico come esempio utile di sfida tra superpotenze nella supremazia tecnologica.

Il 4 ottobre del 1957 il lancio dello Sputnik 1 da parte dell'Unione Sovietica segnò un momento cruciale nella storia della Guerra Fredda e della corsa allo spazio, contribuendo direttamente alla creazione della NASA. Questo evento, che rappresentò il primo successo nell'invio di un satellite artificiale in orbita terrestre, ebbe un impatto profondo sugli Stati Uniti, generando una crisi nota come "crisi dello Sputnik".

Oggi DeepSeek, una startup cinese di intelligenza artificiale, fondata nel 2023 da High-Flyer Capital Management, specializzata in modelli linguistici open-source e intelligenza artificiale generale (AGI), con il suo modello più avanzato, DeepSeek-V3, con 671 miliardi di parametri, offre prestazioni comparabili a GPT-4o e Claude 3.5, utilizzando risorse computazionali ridotte forse sta generando un nuovo memento Sputnik.

In sintesi: da una batosta gli Stati Uniti hanno reagito creando la Nasa.

Con l’avvento della nuova tecnologia AI siamo di fatto in una sorta di guerra fredda tra USA e Cina, mentre in Europa siamo osservatori passivi con un focus sulle regolamentazioni.

Elon Musk va avanti come un treno tra tunnel superveloci e robot factotum

Dall’altra parte dell’oceano, Elon Musk (si sempre lui) va dritto avanti con due vere provocazioni tecnologiche.

La Boring Company sta scavando un tunnel sotto Las Vegas con poca “supervisione”

Tra le tante attività, Elon Musk per chi non lo sapesse ha una società “strana”, Boring Company, che fa un po di cose tra cui la progettazione e realizzazione di tunnel sotterranei per collegare punto - punto le città tramite il trasferimento di una sola Tesla per volta ad altissima velocità.

E’ il progetto di Musk che sfida le metropolitane già remunerativo, ha sviluppato tecnologie e competenze nella realizzazione dei tunnel come fatto per i razzi nello spazio e nelle auto.

Fonte: Boring Company

Qual’è punto? A quanto pare, sfruttando il fatto che la realizzazione del nuovo tunnel da quasi 70 miglia a Los Angeles sia finanziata totalmente da una società privata, gli ha permesso di bypassare in larga parte le autorizzazione dei vari enti locali.

IMusk vuole dimostrare ancora una volta come l’eccessiva regolamentazione sia un blocco all’innovazione.

In questo articolo è riportata tutta la vicenda con tutte le sue contraddizioni.

Tesla lancia il robot che pulisce i suoi (imminenti) Robotaxi

Lato Tesla non dormono di certo!

In questo video su Instagram Tesla fa vedere in anteprima un robot che in modo autonomo pulisce l’interno di un nuovo ed imminente robotaxi (uscirà nel 2026?) senza supporto dell’uomo.

Fonte Tesla

La sfida? Il robotaxi ti viene a prendere sottocasa, ti porta dove vuoi in città, rientra in sede e si “autopulisce” pronto per la prossima corsa.

Messaggio “in codice” per gli addetti all’autoriparazione: Musk realizzerà anche le sue officine automatizzate per le manutenzioni ordinarie e meccaniche?

Cosa accade in Italia? Si “torna” al benzina e diesel

Le auto preferite dagli Italiani sono a benzina, elettrificate e compatte.

Le immatricolazioni 2024 confermano le preferenze automobilistiche del paese, con la Fiat Panda Mild Hybrid regina indiscussa del mercato ma soprattutto con un chiaro messaggio: le auto ibride tradizionali e “leggere” continuano a crescere, il diesel elettrificato aumenta rispetto all’anno precedente, il Gpl cresce leggermente, le plug-in perdono terreno e le elettriche continuano a non decollare.

Ed è esattamente quanto emerge dal Global Automotive Consumer Study 2025 di Deloitte (che fotografa il sentiment di 31 mila consumatori in 30 Paesi tra cui l’Italia), che fotografa un paese ancora scettico sulla mobilità elettrica, principalmente a causa dei costi elevati dei Bev.

Fonte Deloitte

Toyota numero uno per il quinto anno consecutivo

In questo scenario l’ibrido nella versione full hybrid è scommessa vinta da Toyota.

Il successo di Toyota nel 2024 è stato guidato dalla forte domanda per i veicoli ibridi, che hanno superato 4,2 milioni di vendite globali.

Questa strategia ha risposto alle esigenze dei consumatori in un contesto di calo della domanda per le auto elettriche pure, offrendo un compromesso ideale tra riduzione delle emissioni e maggiore autonomia.

👉 Sintesi finale

Il 2025 sarà un anno cruciale per l’automotive europeo tra eccessiva regolamentazione burocratica, case auto da ristrutturare e competitor nuovi e tradizionali come Toyota ben posizionati.

Anche se le premesse non sono affatto semplici, così come il mercato ha scelto l’ibrido come soluzione ottimale di oggi, anche l’industria europea ha l’opportunità di trovare la sua formula mettendo il consumatore al centro come fatto da Toyota.

L’approccio “ibrido” può essere inteso come modello per traghettare qualsiasi organizzazione (non solo prodotti) da uno stadio all’altro.

Ma soprattutto aiuta a superare le rigidità imposte dalle “burocrazie” ed applicare più velocemente soluzioni che fanno fare un passo in avanti in ogni momento.

L’approccio “religioso” dell’EU per l’elettrico ha generato di fatto il suo insuccesso come dimostrano le vendite.

A mio avviso è la stessa storia che riguarda la transizione digitale nel post vendita automotive: partire dall’esistente, agganciare soluzioni “ibride” che dialogano e non sostituiscono e preparare il terreno per le future evoluzioni.

Con pizzico di orgoglio è esattamente quanto stiamo facendo con le soluzioni di tiassisto24 nel settore delle carrozzerie ed officine.

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In questa sezione ho creato due portafogli con i titoli delle case auto tradizionali e di quelle nuove (EV e cinesi) con l’andamento dell’anno in corso (proviamo così, mi dirai se ha senso o meno).

Ritengo importante tenere sempre ben in vista i valori di questi due aggregati come una sorta di “sentiment” del settore nella sfida tra i player storici e quelli nuovi perchè è qui che si giocherà la partita nel medio e lungo periodo.

A te le valutazioni 😉

NB: i dati sono generati da Google Finance e vanno considerati solo per analizzare l’andamento in % dei due gruppi di titoli e non i valori assoluti espressi in valuta. Si sconsiglia l’uso per finalità di investimento.

Se ho fatto qualche errore non esitare a segnalarmelo. Grazie!

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Michele

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