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📱🚘 Perchè non esiste l'app (tipo) Glovo per le officine?

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Nella newsletter della scorsa settimana ho messo in evidenza le tue tendenze contrapposte tra la produzione delle auto nuove e il comparto del post vendita automotive, dove nel primo caso osserviamo una profonda crisi dei produttori tradizionali, mentre nel secondo una crescita costante del fatturato.

Come ho già scritto il vento favorevole del comparto IAM si basa su una condizione di mercato che ha visto negli ultimi 10 anni sia l’incremento del numero di auto in circolazione che dell'anzianità dei veicoli stessi.

Insomma, esattamente il contrario degli obiettivi che sono stati prefissati dalle autorità mondiali per l'abbattimento della CO2.

Allo stesso tempo ho messo in evidenza anche l'aspetto critico della contrazione dei margini (differenza tra prezzi e costi) per le officine a fronte di una crescita di volumi.

📱🚘 Perchè non esiste l'app (tipo) Glovo per le officine?

Per approfondire questo aspetto anche oggi uso una provocazione: conoscete un tipo Glovo per le officine con il quale è possibile prenotare, pagare e con concludere tutto il ciclo della manutenzione con un approccio che inizia e finisce da smartphone (Full Digital)?

La risposta è NO, semplicemente perché non è mai esistita.

Negli ultimi mesi mi è capitato spesso durante le attività di consulenza con tiassisto24 sentirmi chiedere da parte dei titolari delle officine:

“Ma è possibile che non abbiamo un'app per le prenotazioni? Ce l'hanno pure i parrucchieri!”

Il processo di prenotazione è la punta dell'iceberg del perché non esiste un'app del genere.

I motivi sono di due tipi.

La natura del mestiere dell'autoriparazione

Un'officina non è una pizzeria. Sembra banale ma è questo il punto.

Bene o male una pizza margherita è uguale per tipologia e per prezzo di prodotto da una pizzeria all'altra quindi è molto semplice prevedere un processo dove l'utente finale trova in un'unica app la lista delle pizzerie geolocalizzata, la lista dei prezzi e in quanto tempo riceverà la sua pizza. Basta aggiungere il processo dei fattorini e il gioco è fatto.

Nel caso di un'officina, è tutto molto più complesso come ad esempio il prezzo finale che non è predefinito, ma deve passare attraverso una “preventivazione” che spesso non può essere fatto a distanza se non nei casi di lavorazioni standard come le revisioni o un cambio gomme. Per poi passare alla certezza della disponibilità di cosa occorre per confermare una manutenzione ordinaria o straordinario, come la disponibilità dei ricambi.

Per farla breve, partendo dalla grande differenza tra la manutenzione ordinaria e quella straordinaria (basti pensare semplicemente al mondo della carrozzeria), le officine non riescono a garantire una gestione dei due processi sopraindicati in modo tempestivo e completamente digitalizzato e qui veniamo al secondo punto.

Immagine generata con l’AI

L'arretratezza “digitale” delle officine

Le principali fonti di “ordinazione” (per fare il confronto con una pizzeria) delle lavorazioni in un'officina solo di tipo tradizionale: di persona in accettazione, al telefono, via mail e in ultimo e famigerato WhatsApp “personale”.

Di fatto ognuno di questi processi finisce nell'imbuto di un Back Office più o meno strutturato che elabora manualmente il processo di accettazione e di conferma della manutenzione al cliente finale.

Mentre per il lavoro “canalizzato” dal canalizzatore di turno, come una compagnia assicurativa, società di noleggio a lungo termine o network di officine, bisogna districarsi tra un'infinità di portali con inserimento manuale dei dati.

In sintesi manca un set di strumenti digitali, integrati, aperti che permettono agli addetti dell'officina di ridurre al minimo le operazioni manuali per accettare e confermare una richiesta di manutenzione.

Ci sarà mai quindi un'app che intermedi la domanda di autoriparazione?

Personalmente, ritengo che a differenza del mondo del food o del turismo non assisteremo alla concentrazione di pochi operatori digitali di grande livello come booking.com, Glovo, Deliveroo, etc (che di fatto “intermediano” buona parte della della domanda degli utenti finali), ma saranno principalmente gli operatori di settore che imporranno nuovi standard per accedere alle canalizzazione delle lavorazioni.

Compagnia assicurative, società di noleggio a lungo termine e in ultimo anche direttamente le case auto (vedi il caso Volkswagen con il nuovo modello di business tutto incentrato su leasing - link), imporranno sempre di più strumenti digitali che richiederanno da parte delle officine la gestione dei processi interni ed esterni basate sui dati disponibili in real time.

La risposta a questa domanda non è basata sul sé, ma sul quando.

Come ho già scritto delle 90.000 partite Iva del settore ufficiali, 9.000 sono le officine ad oggi in Italia che sono ritenute sufficientemente organizzate per lavorare con i canalizzatori. Assisteremo nel corso del tempo ad una selezione naturale delle strutture che per prime adotteranno nuovi asset organizzativi e culturali in grado di rispettare le nuove richieste di efficienza gestionale da parte dei canalizzatori.

Inoltre, prevedo che questa selezione sarà accompagnata da un processo di aggregazione mediante acquisizione delle realtà locali più piccole da parte di quelle più grandi riducendo ulteriormente il numero degli operatori attivi.

Un periodo grigio o ibrido, che a mio avviso durerà non oltre i cinque o sette anni, in cui effettivamente la percentuale di Car Service di nuova generazione diventerà preponderante creando le condizioni (alla fine del percorso) per la nascita delle famigerate app “tuttofare”.

Il fenomeno delle super app

A tal proposito, segnalo come questo trend sia già diventata una realtà da tanti anni, ad esempio in Cina con quelle che si chiamano le super app (link), dove ad esempio WeChat permette di gestire tantissime attività in modalità Full Digital all'interno delle conversazioni a portata di tutti (prenotazioni, pagamento, richieste di assistenza etc) senza distinzione di settore, prodotto o servizio.

Per rimanere nel nostro piccolo nel mercato europeo ed ancora più piccolo di quello italiano, siamo tutti consapevoli che quello che accade in Cina non sempre è diventata realtà da noi specie in campo digitale (a causa delle differenze di regole sulla privacy che l'Unione Europea cerca di utilizzare come freno alla crescita incontrollata di giganti tecnologici, come ad esempio TikTok), ma sarebbe stupido non considerare che i produttori cinesi hanno raggiunto una capacità di creazione di prodotti e di servizi altissimo livello sia come veicoli ma altrettanto come servizi digitali collegati.

Il loro punto di forza è che sono partiti da un vero e proprio foglio bianco pochi anni fa sul quale hanno potuto progettare e realizzare da zero un intero ecosistema di prodotti e servizi per una mobilità per i tempi futuri.

Cosa sta accadendo in Italia?

Mi permetto quindi di suggerire di porre molta attenzione a questi operatori, in particolar modo in questa fase attuale di forte espansione (aldilà della della polemica in corso elettrico, non elettrico) perché avranno bisogno di interfacciarsi con operatori dell'autoriparazione in grado di integrarsi dal giorno zero con una logica totalmente integrata.

Come nella vendita delle auto nuove, le case auto tradizionali si troveranno a rincorrere questi nuovi standard e ad adeguarsi anche loro favorendo la diffusione di un nuovo standard minimo operativo dei Car Service basato su sono approccio “digital first” (tradotto: processo digitale per primo).

Un po' come a livello generazionale si parla di “nativi digitali” indicando i giovani che usano nativamente in strumenti digitali.

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📉 Il punto sulla crisi dell'automotive (produttori)

Le notizie della crisi dei dei produttori di auto tradizionali (europei, americani e giapponesi in primis) nell'ultima settimana sono state davvero tante e anche drammatiche. Ecco una rapida carrellata in sintesi.

👋 Quale futuro con i giovani (capire per attrarli)

In questa settimana sono stato colpito da due articoli.

I tedeschi puntano su professionisti del marketing di 24 anni per conquistare gli Zoomers

Chi sono gli Zoomer? Semplice... i giovani della GenZ intorno ai 24 anni (come i famosi Boomer delle GenB 😀 che hanno intorno i 65 anni).

Per decenni, quando le case automobilistiche tedesche volevano aumentare le vendite delle loro berline e auto sportive con i nuovi acquirenti, si rivolgevano ai loro professionisti del marketing o a un'agenzia pubblicitaria di grande nome. Quest'anno hanno iniziato a guardare a una 24enne di nome Yaël Meier.

L'imprenditore è a capo di Zeam, una società di consulenza svizzera che sta aiutando Porsche, Mercedes-Benz e Volkswagen a vendere e assumere la Generazione Z.

Quella degli Zoomer è una "community" plasmata dall'uso quasi costante dei social media, dall'ansia per il cambiamento climatico, da una profonda sfiducia nel marketing tradizionale.

Ma conquistare gli Zoomer è fondamentale per l'industria automobilistica tedesca, poiché i rivali tecnologici, tra cui Tesla e la cinese BYD, si spingono nei loro mercati nazionali.

Fonte: Bloomberg

Ispirata dai social media, la Gen Z è sempre più attratta dai mestieri qualificati (questo vi sorprederà)

Ho il piacere in questo numero di parlarvi di una delle realtà che più mi ha ispirato in questi anni nelle attività di tiassisto24: Thumbtack.

Thumbtack è un'azienda tecnologica americana che aiuta milioni di persone a prendersi cura e migliorare con sicurezza le proprie case. I nostri proprietari di case ricevono una guida personalizzata su cosa fare e quando farlo, nonché su chi assumere da una crescente comunità di 300.000 aziende e professionisti di servizi locali (il fondatore, Marco Zappacosta, è il figlio del noto fondatore di Logitech di origine abruzzese).

Questa azienda lavorando con tantissimi giovani attraverso delle indagini, ha scoperto che i giovani di oggi, la Gen Z, amano i mestieri qualificati più di quello che pensiamo in modo superficiale.

La Gen Z cerca una visione personale della carriera, non accetta solo le tradizionali idee sul lavoro d'ufficio. I social media mostrano la vita reale in varie professioni, attirandoli verso i mestieri qualificati per il potenziale di guadagno, autonomia e realizzazione.

In un momento in cui la domanda di lavoro specializzato supera la forza lavoro disponibile, la "generazione Toolbelt" (generazione degli “strumentisti”) sta rispondendo alla chiamata.

La Gen Z valorizza l'autenticità e preferisce contenuti realistici sulla vita lavorativa su piattaforme come TikTok e Instagram. Vogliono vedere sia gli aspetti positivi che negativi di una giornata lavorativa, da vari professionisti. I social media sono la seconda maggiore influenza sui percorsi di carriera della Gen Z, superando insegnanti e famiglia.

I professionisti specializzati guidano la tendenza delle carriere "instagrammabili", con il 60% che lo conferma. Il 77% della Gen Z nota più attenzione ai mestieri sui social media, con post aumentati del 52% su TikTok e Instagram.

Fonte: Thumbtack

Per fartela breve, da padre di due fantastiche “Gen Z” dico che questa generazione è molto attenta a conoscere e vivere le esperienze vere molto di più di quello che pensiamo noi Gen X o Boomer.

Un uso corretto e positivo dei social da parte delle aziende e degli imprenditori è fondamentale per attirare questa nuova generazione di promettenti “professionisti” anche per le officine di qualsiasi dimensione.

Ti stai preoccupando di raccontare gli aspetti positivi del tuo mestiere alla Gen Z?

📡 Nuove tecnologie e annunci

(Per gli articoli in inglese puoi attivare la traduzione nella barra in alto del browser)

🧑‍💻 Pillola settimanale di ben-essere digitale

In questa sezione do qualche brevissimo consiglio per creare una buona presenza di se stesso sui canali digitali come i social.

Torno per ribadire l’importanza del corretto uso del canale social LinkedIn proponendo 4 dritte semplici ed utili:

  • come vedere le news dei contatti importanti: vai sul profilo desiderato a clicca sul “campanellino” in alto a destra e poi clicca su “ tutte”

  • come agganciare i propri contatti desiderati: fai una ricerca per nome dall’apposito spazio “cerca” in alto accanto alla tua foto dei contatti più vicini a te come colleghi, manager, etc. Vedrai che la lista sarà lunga

  • come studiare il “nemico”: ognuno di noi ha dei competitor ed è molto utile osservare come si muovo su questo canale, basta andare sul profilo e clicca su segui (se davvero ti interessa vedi il primo punto)

  • Come leggere i post in inglese: in ogni post in una lingua diversa dall’italiano clicca il tasto in azzurro “vedi traduzione” e il gioco è fatto.

Facile no?

»»» Consiglio: usa LinkedIn come il tuo quotidiano mattutino, la tua fonte di informazione principale facendo crescere il tuo network di persone e fonti di informazione.

Cosa porti a casa questa settimana

  1. Entra nella tua azienda (officina) e prova a misurare quanto è digitale il rapporto con i driver dall’esterno come se fossi un cliente. Scoprirai quanto lavoro a basso valore è necessario dietro le quinte

  2. La rivoluzione dei mega portali digitali arriverà anche per le officine e non sarà un cambiamento banale perchè impatterà sulle persone e le loro abitudini lavorative. Parti in anticipo!

  3. Vuoi conquistare i giovani (Gen z e Millennials)? Racconta sui loro canali social quanto lavoro qualificante può offrire la tua azienda

  4. LinkedIn come il tuo “quotidiano”

💸 Follow the MONEY

In questa sezione ho creato due portafogli con i titoli delle case auto tradizionali e di quelle nuove (EV e cinesi) con l’andamento dell’anno in corso (proviamo così, mi dirai se ha senso o meno).

Ritengo importante tenere sempre ben in vista i valori di questi due aggregati come una sorta di “sentiment” del settore nella sfida tra i player storici e quelli nuovi perchè è qui che si giocherà la partita nel medio e lungo periodo.

A te le valutazioni 😉

NB: i dati sono generati da Google Finance e vanno considerati solo per analizzare l’andamento in % dei due gruppi di titoli e non i valori assoluti espressi in valuta. Si sconsiglia l’uso per finalità di investimento.

Portafoglio Case Auto Tradizionali

Portafoglio Case Auto “Nuove”

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Michele

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