🛜 Modello "API-as-a-Product”: il caso BYD Europe

Indice dei contenuti

Nota per i lettori: vogliate perdonarmi se l’edizione di questa settimana è uscita oggi anzichè sabato ma anche io ho una famiglia (idem per la prossima) 😅 

Benvenuti alla 34a edizione di Autotech Italia !

Qualche giorno fa sono stato colpito da un post su LinkedIn scritto da un Business Analyst di BYD Europe in merito alla progressione del progetto "API-as-a-Product”.

Un tema molto tecnico e specifico da tenere sotto stretta osservazione da parte degli addetti delle officine e carrozzerie, perchè a mio avviso rappresenta uno degli elementi chiave della rivoluzione tecnologica in atto nel mondo automotive

Andremo a vedere insieme come questo “prodotto” è altrettanto impattante al pari dei cambiamenti derivanti al processo di elettrificazione.

Buona lettura!

🛜 "API-as-a-Product”: il caso BYD Europe con il cuore italiano

Una premessa importante: le API (Application Programming Interface) non sono una novità e vengono usate già da diverso tempo nel settore automotive per far dialogare diversi sistemi come piattaforme e sistemi gestionali fra di loro.

Oggi mi preme raccontare come un produttore emergente come BYD ha elevato sin da subito nello sviluppo di un nuovo mercato un processo tecnologico per la gestione dei dati al rango strategico di “prodotto" (o servizio in questo caso) con tanto di politica di prezzi e previsioni di vendita.

Cosa sono le API (per non i addetti)

Un'API (Application Programming Interface) è un insieme di regole e protocolli che permettono a diverse applicazioni software di comunicare e scambiarsi informazioni tra loro. In pratica, è come un "intermediario" che consente a un'applicazione di richiedere servizi o dati a un'altra applicazione o sistema senza che ci sia nessun intervento umano.

Il post di Leonard Tan di BYD Europe

In questo post Leonard Tan, Regional Business Analyst del dipartimento di Product Management di BYD Europe, ha descritto in modo semplice e trasparente come la strategia dell’azienda stia evolvendo.

Note: post tradotto dall’inglese con la funzione di LinkedIn

Ecco i passaggi fondamentali da tenere a mente:

  1. “l'integrazione delle piattaforme digitali di BYD con i sistemi dei concessionari”;

  2. “formalizzare l'API-as-a-Product e sbloccare il valore dei dati”;

  3. “Nell'ambito della più ampia strategia di trasformazione digitale di BYD”;

  4. Visual Software, uno dei nostri partner chiave in Europa”.

Analizziamo insieme questi passaggi.

L’ecosistema dei concessionari

Primo aspetto: la parola magica “integrazione” è presente sin dalle fasi iniziali dell’ingresso nel mercato europeo dell’azienda.

Integrare significa rendere parte dei propri processi un partner esterno come se fosse un reparto interno, con l’obiettivo di “eliminare” o meglio “evitare” i colli di bottiglia e le interruzioni di processi automatici con gestioni manuali (vedi backoffice, telefonate, mail, etc).

Il concessionario in questo modo può entrare a far parte dell’organizzazione “aperta” e “allargata” di BYD senza soluzione di continuità: l’“ecosistema”.

Come nella natura, un ecosistema che dialoga, interagisce, vive e cresce senza frizioni può creare valore per tutti in modo sano.

Il valore dei dati

Sbloccare il valore dei dati”: un’azienda moderna specie se operante nella mobilità a qualsiasi titolo non può non considerare il valore dei dati.

Come per il sangue per il nostro corpo, i dati non solo devono esistere ma devono fluire nel modo corretto in ogni angolo del nostro “ecosistema vivente”.

Come nel caso di BYD, i dati assumono un valore a livello di prodotto trasformando una semplice funzione di interscambio dei dati, le API, in un servizio che produce valore e fatturato per l’azienda stessa.

L'adozione del modello API-as-a-Product comporta una serie di vantaggi significativi per le organizzazioni:

  • permette l'innovazione dando la possibilità a sviluppatori esterni e partner di creare nuovi servizi e applicazioni che si collegano con i prodotti principali dell'azienda;

  • offrendo API facili da usare e ben spiegate, le aziende possono sfruttare la creatività di molti sviluppatori, portando a soluzioni che forse non avrebbero creato da sole;

  • questo approccio aiuta l'azienda a raggiungere nuovi clienti e mercati;

  • possono aiutare a collegarsi con altre piattaforme e servizi, raggiungendo utenti in diversi contesti e ampliando la presenza dell'azienda oltre i canali tradizionali.

La “trasformazione digitale” di BYD

Personalmente mi fa davvero impressione leggere come un’azienda così giovane ma già cosi innovativa si ponga il problema della “trasformazione digitale”.

Trasformare” significa cambiare una situazione esistente in una nuova desiderata.

In questo caso è l’evidenza della volontà strategica del top management di eccellere e di non accontentarsi di una situazione evidentemente già buona rispetto ai competitor tradizionali.

ATTENZIONE: è un messaggio ancora più forte in considerazione dello storico stato di arretratezza digitale in cui versa tutto il mondo del post vendita delle carrozzerie e delle officine.

Visual Software: un’eccellenza italiana

Non è un mistero che BYD attraverso il suo management europeo ha scelto per la sua espansione nel vecchio continente tanta eccellenza italiana.

Anche per i sistemi gestionali delle concessionarie la scelta è ricaduta nella leader e “italianissima” e “provincialissima”: Visual Software.

Con il 70% del mercato italiano, dalla splendida Ragusa questa azienda ha centrato delle milestone impressionanti nel corso della sua storia fino ad arrivare alla sua acquisizione da parte del Gruppo Zucchetti, a sua volta “gigante italianissimo” del software a livello europeo (oltre due 2 miliardi fatturato… per chi non lo sapesse).

Da parte di BYD una strategia “pragmatica” chiara: andare veloci sui pezzi di supply chain esistenti (creati da altri player tradizionali in tanto tempo) e portarli a bordo con un approccio “digitale sin dal primo giorno”.

Solo per gli iscritti alla newsletter

Ho creato il report dettagliato sul caso delle API ddi 14 pagine comprensivo di tutte le fonti “Analisi del Modello API-as-a-Product di BYD e Implicazioni per il Settore Automotive Italiano”.

Per averlo basta portare 3 nuovi iscritti entro il 05.05.2025 tramite il tuo link referral da copiare e inviare:

Note: se non ti è chiaro come attivarli scrivimi una mail o un messaggio

👉 La mia opinione

Uno degli aspetti belli dei nuovi player del settore automotive come BYD è vedere un modo di comunicare moderno, semplice e aperto: nulla è tenuto nascosto ma esplicitato coinvolgendo tutti gli stakeholders.

Un modo di fare business veloce e coinvolgente, tipico delle nuove aziende tecnologiche di altri settori. Come il post di Leonard.

Sono sempre più convinto che, anche per l’automotive, è arrivato il momento del cambiamento in cui lo standard di lavoro saranno rappresentate da processi integrati via API (come punta dell’iceberg di una crescita generale dell’intera azienda).

I nuovi player come BYD non cresceranno in Europa solo perchè hanno una proposta “elettrificata” forte ma perchè sono innanzitutto aziende tecnologiche moderne in grado di dialogare nativamente con le nuove generazione di “driver” privati e fleet manager.

Il post vendita, che solo in Italia rappresenta oltre 40 miliardi di fatturato all’anno, non può rimanere fuori da questo processo con benefici evidenti come l’efficienza, la crescita e la sostenibilità nel lungo periodo.

Posso dire che nella mia attività di sviluppo business con tiassisto24 il principale ostacolo da superare è sempre stato quello culturale, inteso come totale assenza di percezione strategica di questi temi da parte dei “titolari” di tante officine e carrozzerie.

Parlando di un tema molto sentito dal settore, l’avvento dei nuovi player e la relativa digitalizzazione sono l’evidenza che anche l’automotive può diventare un “posto di lavoro” in cui voler entrare, crescere e realizzarsi.

*Fonti: Leonard Tan

💸 Follow the MONEY

In questa sezione ho creato due portafogli con i titoli delle case auto tradizionali e di quelle nuove (EV e cinesi) con l’andamento dell’anno in corso (proviamo così, mi dirai se ha senso o meno).

Ritengo importante tenere sempre ben in vista i valori di questi due aggregati come una sorta di “sentiment” del settore nella sfida tra i player storici e quelli nuovi perchè è qui che si giocherà la partita nel medio e lungo periodo.

A te le valutazioni 😉

NB: i dati sono generati da Google Finance e vanno considerati solo per analizzare l’andamento in % dei due gruppi di titoli e non i valori assoluti espressi in valuta. Si sconsiglia l’uso per finalità di investimento.

Se ho fatto qualche errore non esitare a segnalarmelo. Grazie!

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Michele

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