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🔥 Le case auto nell'inferno del software e il futuro (già tra noi) del CES2025

Benvenuto nella newsletter #19

Da qualche anno ho l’onore di avere come business angel di tiassisto24 l’Ing. Eugenio Razelli.

Quando gli ho chiesto quali news dal CES 2025 di Las Vegas lo hanno interessato mi ha indicato due fatti contrapposti: la drammatica situazione della gestione dei progetti software delle case auto tradizionali denunciata dal Financial Times e la presentazione del futuro basato su Intelligenza Artficiale del CEO di NVIDIA all’evento.

L’automotive tradizionale nell’infermo e il resto del mondo già avviato per il paradiso (metaforicamente parlando).

Come siamo arrivato a questo punto?

Nota personale: sono un pò emozionato mentre scrivo l’articolo perchè Sabia, la mia prima figlia (anzi primo-genia come dico sempre), si è appena iscritta alla newsletter

🔥 Le case auto nell'inferno del software e il futuro (già tra noi) del CES2025

Ogni anno a gennaio c’è l’evento che, dal 1967 organizzato dalla Consumer Technology Association (CTA), raccoglie tutti i protagonisti dell’innovazione tecnologica mondiale: CES.

E’ l’occasione puntuale per buttare lo sguardo in avanti nel tempo, ma anche per capire a che punto siano i vari settori industriali.

In questa edizione il settore automotive è stato “investito” in pieno dalle novità presentate, non tanto come proposte che arrivano direttamente dalle case auto, tradizionali o nuove, ma dai nuovi protagonisti della tecnologia del domani: produttori di chip e piattaforme di intelligenza artificiale.

In altri termini i veicoli di domani avranno a bordo una tecnologia “imposta” e “importata” da chi oggi ha tracciato questa strada con una velocità impressionante senza precedenti.

Per dare un’idea della potenza del trend “AI” ecco l’andamento degli ultimi 5 anni di NVIDIA in borsa rispetto al suo storico competitor Intel (che tutti conoscono come marchio posto su ogni PC di venti-trent’anni fa…):

Fonte: Google Finance

Nel frattempo cosa accade nell’automotive?

La denuncia del Financial Times

L’8 gennaio (3 giorni fa…) con questo articolo (€) sul Financial Times dal titolo “Car companies have an infuriating software problem” (trad: Le case automobilistiche hanno un problema software esasperante), Brooke Masters ha argomentato lo stato in cui versa la gestione dei progetti software delle case auto tradizionali.

Citando l’esperienza personale con la sua BMW (non una Panda…) che ha visto frequenti richiami della casa per aggiornare e correggere gli errori del software, a mio avviso ha toccato il punto cruciale del problema:

“Le case automobilistiche tradizionali hanno difficoltà con gli aggiornamenti per lo stesso motivo per cui le grandi banche hanno speso miliardi per modernizzare la tecnologia di back office: l’espansione dei sistemi legacy. Mentre Tesla ha iniziato da zero, le case automobilistiche dominanti devono disfare i vecchi sistemi elettrici e le linee di produzione, oltrepassare i firewall e integrare il codice software scritto dai fornitori.”

Per “sistemi legacy” si intendono i vecchi sistemi software creati ad hoc dalle aziende oltre 40 anni forse ed ancora attivi su cui poi sono stati “agganciati” (alla meno peggio) strati di software più moderno come interfaccia.

Parlando a quattro occhi con un manager del settore automotive mi ha detto: “il vero problema nel buttare via questi vecchi sistemi è che non ci sarà mai un dirigente che si prenderà la responsabilità di spegnere qualcosa che oggi funziona e accendere qualcosa potrebbe non funzionare e rischiare un blocco operativo”.

Questo purtroppo è drammaticamente vero non solo per i costruttori di auto in senso stretto, ma soprattutto per le società di noleggio a lungo termine che hanno come proprietà le banche e le compagnie assicurative. In pratica i principali canalizzatori di eventi riparativi per le officine di una nazione.

Lo scandalo dei dati di VW

Philipp Raasch, che seguo da tempo, ha raccontato in questo articolo in modo dettagliato della più grande “fuga di dati” da parte del gruppo VW:

  • I dati di movimento di 800.000 auto sono stati archiviati senza protezione in un cloud di Amazon

  • I dati GPS potrebbero essere registrati con una precisione di 10 cm su 460.000 veicoli

  • veicoli interessati: VW, Audi, Seat e Skoda

  • oltre ai privati, sono colpiti anche politici, alti dirigenti e autorità di sicurezza

La Volkswagen sottolinea di non avere “alcun indizio di uso improprio” dei dati. Ma il problema vero è che VW non ha modo di sapere chi ha avuto accesso nel corso dei mesi. I dati erano liberamente accessibili utilizzando strumenti hacker standard.

E’ chiaro che il governo di infrastrutture IT da parte delle case auto tradizionali è davvero critica.

Senatori USA denunciano le case auto di vendere dati dei driver

Un gruppo bipartisan di senatori negli Stati Uniti sta accusando l'industria automobilistica di opporsi "ipocritamente e a fini di lucro" alla legislazione nazionale sul diritto alla riparazione, vendendo al contempo i dati dei clienti alle compagnie assicurative e ad altri interessi terzi.

Per anni, il movimento per il diritto alla riparazione si è concentrato sull'elettronica di consumo, come telefoni e laptop. Recentemente, l'idea di scegliere come riparare i propri prodotti si è estesa alle auto, poiché molti veicoli sono diventati computer su ruote.

Di fatto le case con l’avvento delle “auto connesse” anzichè aprire ed integrare soluzioni innovative terze, per il solo fine di monetizzare, tendono a chiudere all’autoriparazione indipendente a discapito della libertà del consumatore e della sua soddisfazione.

Anche qui un approccio “conservativo” del management?

Mentre da questo lato l’obiettivo è preservare un mondo che non ha più senso di esistere, vediamo cosa c’è di nuovo dall’altro lato del mondo… a Las Vegas.

La visione di Jensen Huang al CES 2025

Anche se parliamo di un operatore tecnologico trasversale, la visione annunciata dal CEO di NVIDIA a mio avviso avrà un forte impatto in modo specifico nel settore automotive.

Nota importante per i “diversamente tecnologici” che leggono questa newsletter: l’evoluzione e diffusione dell’Intelligenza Artificiale è data dall’evoluzione della potenza di calcolo dei nuovi chip (dimensioni, potenza, consumo energia etc). Quindi per i prossimi anni chi detiene questa tecnologia e la produzione di energia a basso costo detiene potere (PS: poi non dite che non ve lo avevo detto).

Con la presentazione dei nuovi chip, NVDIA di fatto ha già tracciato il percorso di evoluzione tecnologica per i prossimi anni.

Per capirci il nuovo chip AI di NVIDIA (sono le cose che alimentano ChatGPT etc) si chiama Blackwell, ed è la crème de la crème dei chip AI. Le specifiche sono incredibili:

  • Prestazioni per watt 4 volte migliori rispetto alla generazione precedente.

  • Efficienza dei costi 3 volte superiore (prestazioni per dollaro).

  • 130 MILIARDI di transistor (sì, con la T).

  • La larghezza di banda della memoria che Jensen sostiene equivalga all'attuale traffico Internet globale.

Grazie a questa nuova tecnologia Jensen Huang durante la sua presentazione ha tracciato (che invito a studiare!!!), in questo preciso punto, cosa accadrà nei prossimi anni e che tutti saranno obbligati a seguire (case auto in primis):

Rielaborazione: Michele Romagnoli

La fase successiva dell'IA dopo l'IA generativa è l'IA “agentic” (vale a dire, "agenti").

È interessante il modo in cui Jensen ha spiegato come ciò avverrà in realtà in un reparto IT (gestione del software di un’azienda):

  • Attualmente gestiscono e mantengono i sistemi software in tutta l'azienda.

  • Presto ci saranno agenti AI che si occuperanno di tutto, dal servizio clienti all'ottimizzazione della logistica.

  • Quindi, i responsabili IT inizieranno a trasformarsi nei dipartimenti delle risorse umane per l'intelligenza artificiale, integrando nuovi agenti di intelligenza artificiale, impostando le loro autorizzazioni (ovvero cosa possono/non possono fare) e gestendo la loro "forza lavoro" proprio come oggi gestiscono il software.

Personalmente questo ultimo punto mi ha sconvolto.

 Vuoi approfondire questi temi in modo specifico per la tua azienda o la tua professionalità?

Con una consulenza di 30min gratuita con me possiamo analizzare insieme i punti di forza e di debolezza “digitali” della tua azienda o della tua figura.

Case auto vs innovazione: trova le differenze

Vorrai perdonarmi se mi sono dilungato ma sono convinto che questi fatti debbano essere scritti nella pietra e riletti a distanza di tempo.

In conclusione la domanda che pongo ai miei lettori è la seguente: quale deve essere la principale priorità per le case auto tradizionali tra transizione verso l’elettrico o transizione “digitale”?

Torno a ribadire un concetto: il vantaggio delle case cinesi e di Tesla sta nelle loro architetture software native integrate e non (solo) nella tecnologia dei motori elettrici.

Ma se vediamo un aspetto che tocca la quotidianità di oggi come la manutenzione delle auto (tagliandi, cambi gomme e carrozzeria) siamo tutti consapevoli di come l’intero settore sia tremendamente indietro.

Come pensi che un giovane della genZ (20/25 anni ad esempio) possa trovare interessante occuparsi e prendersi cura della sua auto (ammesso che se lo passa permettere) essendo abituato ad ordinare tutto da un’app?

Il paradosso è che partendo da un punto cosi basso, sarà semplice e veloce fare innovazioni che fanno da subito la differenza.

🤖 Pillola digitale

Sai che per studiare meglio e con più velocità il video di Jensen Huang di cui ho parlato prima ho usato questo tool AI che fa la trascrizione dell’intero “parlato” nel video di Youtube e con tanto di riassunto?

In pratica è semplicissimo:

  1. Installa il plugin per il tuo browser

  2. apri il video da Youtube desiderato

  3. Scegli con quale tool AI fare le azioni (es: ChatGPT)

  4. Fatto: trovi tutto dentro il lavoro svolto

Ecco il link attivare Youtube Summary gratuitamente > LINK

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In questa sezione ho creato due portafogli con i titoli delle case auto tradizionali e di quelle nuove (EV e cinesi) con l’andamento dell’anno in corso (proviamo così, mi dirai se ha senso o meno).

Ritengo importante tenere sempre ben in vista i valori di questi due aggregati come una sorta di “sentiment” del settore nella sfida tra i player storici e quelli nuovi perchè è qui che si giocherà la partita nel medio e lungo periodo.

A te le valutazioni 😉

NB: i dati sono generati da Google Finance e vanno considerati solo per analizzare l’andamento in % dei due gruppi di titoli e non i valori assoluti espressi in valuta. Si sconsiglia l’uso per finalità di investimento.

Se ho fatto qualche errore non esitare a segnalarmelo. Grazie!

Portafoglio Case Auto Tradizionali

Portafoglio Case Auto “Nuove”

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