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🤝 La carrozzeria da 250 dipendenti, la Norvegia e la legge dell'attrazione

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Nonostante i numeri ufficiali da Camera di Commercio, il mondo delle carrozzerie a ben guardare è un mondo molto “piccolo”, fatto da un gruppo ristretto di “titolari” che sono in evidenza a livello nazionale per le dimensioni e l’organizzazione delle loro aziende rispetto all’altra grande parte (la maggioranza) molto meno visibile.

Te ne accorgi partecipando agli eventi nazionali del settore, come il Car Service Day 2025 alla sua seconda edizione organizzato a Bologna giovedi 06.02.2025.

Per chi lavora in questo settore, sa l’importanza della relazione tra gli operatori e queste sono le migliori occasioni per “percepire” l’umore e cosa passa nella testa degli imprenditori.

Ma soprattutto è l’occasione per passare dalle dinamiche evolutive del settore automotive globali alla realtà delle carrozzerie italiane.

🤝 La carrozzeria da 250 dipendenti, la Norvegia e la legge dell'attrazione

Come CEO di tiassisto24 da oltre 6 anni ho l’opportunità di seguire da vicino in qualità di partner tecnologico tra le migliori e più importanti carrozzerie italiane, diventante nel corso del tempo mutiservice e vere “fabbriche” dell’autoriparazione.

Questo segmento ha una valenza “generale”, perchè rappresenta fedelmente l’eccellenza dell’imprenditoria italiana, caratterizzata da un mix di punti di forza legati al “saper fare” (artigianalità), all’innovazione tecnologica e al servizio al cliente ma con dimensioni “locali”. Per la serie “piccolo è bello”.

Durante l’evento Car Service Day, organizzato e condotto da Tommaso Caravani di Notiziario Motoristico con il plus di un approfondimento “giornalistico” vero, sono emersi alcuni passaggi che mi danno l’opportunità di evidenziare gli aspetti che rendono questo mestiere molto più interessante di quello che si percepisce dall’esterno.

Ma soprattutto che si può andare oltre le solite “lamentele” con un approccio positivo ai cambiamenti di un mondo in continua evoluzione.

Il caso del network norvegese di carrozzerie

INTAKT Bilskade (molto complicato da pronunciare e capire, usate il traduttore 😅) è un network di carrozzerie indipendenti che opera in Norvegia con un modello simile ad altri network che abbiamo in Italia (un mix di soluzione in franchising e co-proprietà dei centri).

NB: sito tradotto

L’intervista al CEO è stata incentrata sull’esperienza della riparazione delle auto “full electric”, dato la Norvegia è il primo paese al mondo per diffusione di questi veicoli.

Sono emersi tre aspetti significativi:

  • tariffa oraria di 100€/ora

  • le auto elettriche fanno più incidenti e quindi generano più lavoro in carrozzeria

  • la spesa media per riparare queste auto è molto più elevata per la presenza di tanta tecnologia a bordo e genera un fatturato medio molto alto

Stando seduto nelle fila più arretrate ho ascoltato i commenti di sottofondo dei presenti e tutti si sono soffermati sulla tariffa oraria molto più alta rispetto alle 30/35€ riconosciute mediamente ad esempio dalle società di noleggio.

Come per dire: “con queste tariffe anche io farei numeri importanti”.

Molto meno interesse ha suscitato il tema delle elettriche avendo ancora un impatto numerico molto basso del circolante italiano.

Ma a tutti, e dico a tutti, è sfuggito un aspetto importante. Sono andato a studiare il loro sito ed è emerso un tema a me molto caro: la digitalizzazione dell’esperienza dell’utente finale.

Nella “home page” cioè nella pagina principale del loro sito come prima proposizione c’è il tema della “valutazione digitale" dell’intervento:

  • Valuta il sinistro a distanza

  • Prenota un appuntamento nella sede del network più vicina a te

NB: sito tradotto

Tralasciando il primo, vediamo l’esperienza utente del “semplice” caso di prenotazione per visionare il danno in un centro del network a te vicino (ho preso una targa a caso norvegese da Google 😅):

1 - Targa

2 - Scegli il centro più vicino

3 - Scegli lo slot “reale”

Risultato? Tutto molto semplice e “smart”, ho fissato un appuntamento senza chiamare o essere richiamato al telefono o altre perdite di tempo.

Invece da noi?

Ho analizzato il caso di Car Clinic, a mio avviso uno dei migliori network italiani a livello di brand, operation e capillarità. Quindi un vero e proprio “caso di eccellenza”.

Quale esito? Alla fine di un processo online lungo e complesso fatto di tanti dati e documenti da inserire compare una schermata finale che dice questo:

Cioè il processo “digitale” viene dato in pasto ad un reparto di backoffice (persone vere) che tramite mail, telefono e adesso anche Whatsapp “personale” contatta il centro scelto per capire se, come e quando l’utente finale può andare li per gestire la riparazione.

Che sia chiaro: il caso di Car Clinic è la rappresentazione dello stato dell’arte dell’intero settore delle officine italiane"! E il loro approccio è quanto di meglio si possa fare oggi, quindi da ammirare.

Qual’è il vero punto differenziale tra i due casi?

L’organizzazione “full digital” dell’intero processo con il driver finale, la punta dell’iceberb di un’organizzazione aziendale davvero moderna.

Per i norvegesi è un fatto scontato, un livello di servizio imprescindibile, che giustifica anche (ovviamente ci sono tanti altri fattori) una tariffa oraria cosi alta.

Ma la relazione causa-effetto è messa al contrario rispetto al “brusio” che ho ascoltato in sala durante l’evento:

“posso chiedere 100€/ora perchè dò servizi e alta qualità come standard” e non “se avessi una tariffa così alta anche io investirei in questi processi!”

Le officine italiane, nonostante l’elevato flusso di lavoro proveniente da clienti privati e canalizzatori vari (flotte, compagnie assicurative, etc), hanno sistemi gestionali in locale vecchi di vent’anni fa. Dimostrazione che in queste aziende mediamente è un tema non strategico, lasciato li in cui spendere il meno possibile come l’utenza dell’elettricità (in gergo si chiama “commodity”, un servizio comune senza valore aggiunto differenziale tra un operatore e l’altro da scegliere solo in base al prezzo).

Un vero circolo vizioso dove bassi prezzi attirano bassi standard di servizio in un loop infinito.

PS: questa è l’ennesima evidenza di come la “transizione digitale” è una grande priorità dell’autoriparazione.

Vuoi approfondire questi temi in modo specifico per la tua azienda o la tua professionalità?

Con una consulenza di 30min gratuita con me possiamo analizzare insieme i punti di forza e di debolezza “digitali” della tua azienda o della tua figura.

Autocenter Arese e i suoi 250 dipendenti

Dopo si è passati al tema della “scarsità” di manodopera e il brusio in sala ha raggiunto il suo picco. Paolo La Vitola, CEO di Autocenter Arese, ha dichiarato a Tommaso Caravani che ha la sua “carrozzeria” oggi ha 250 dipendenti!

Autocenter Arese è una realtà che tutti conoscono nel panorama delle “carrozzerie” italiane.

Paolo La Vitola

Condotta da Paolo La Vitola, è il multiservice indipendente più grande in Italia che con oltre 12 sedi nell’interland milanese da anni è il punto di riferimento per il comparto per crescita dimensionale ma soprattutto organizzativa e tecnologica.

Personalmente ho l’onore e la fortuna come tiassisto24 di essere partner tecnologico della sua realtà, e a differenza della platea non sono sorpreso dai suoi numeri.

Le carrozzerie italiane (vale anche per l’estero) hanno il grande problema di attrarre “manodopera specializzata e giovane” in relazione alla forte richiesta di autoriparazione che arriva dal mercato (a causa principalmente del record di anzianità del parco circolante).

Io la definisco una condizione di mercato molto favorevole, una vera e propria mattanza: basta buttare la canna da pesca in acqua e al massimo devi scegliere il pesce migliore.

E’ una provocazione per far capire che se il settore cresce è per una causa esterna non governata dagli operatori interessati. Una grazie ricevuta dal cielo.

Ciò premesso, in questa situazione di grande carenza di “risorse umane” Autocenter Arese risponde attraendo nuove persone fino a raggiungere la cifra record di 250 persone!

Aggiungo, conoscendo bene la realtà dall’interno, con una età media molto bassa quindi giovane. Esattamente quello che mediamente le carrozzerie non riesco a fare.

La Vitola ha condiviso con estrema semplicità la ricetta della sua crescita incentrata sulla risorsa più scarsa, le persone:

  • corsi di formazione “istituzionalizzati” con enti del territorio, di cui tutte le aziende del settore ne possono beneficiare (anche i diretti concorrenti)

  • valorizzazione delle persone (percorsi di crescita interna, welfare aziendale, etc)

  • tanti progetti innovativi interni (processi di lavoro, digitale, etc)

Per la serie: una “busta paga” alta è sempre superabile da qualunque “titolare”, un ambiente di lavoro attrattivo non è facilmente replicabile.

Al di la dei numeri assoluti, sottolineo la vera differenza di un tale approccio alla crescita: Autocenter Arese è un’azienda aperta ed integrata con il territorio e alle innovazioni che arrivano dall’esterno.

In poche parole: creare valore per se e per gli altri.

Ma soprattutto con La Vitola percepisci sempre quanto siano importanti le parole: zero lamentele, tanta curiosità, tanti messaggi positivi verso l’ambiente che lo circonda (clienti, dipendenti, partner… compresi i competitors).

E’ un caso?

👉 Sintesi finale

No, non è un caso se un certo tipo di impresa ha successo.

Posso testimoniare come diversi “titolari” (ancora non tantissimi) delle ormai ex carrozzerie, grazie a caratteristiche “intangibili” come quelle che ho raccontato sopra, stanno emergendo positivamente con forza rispetto al livello medio del settore.

Tutti quello che conosco, hanno in comune un approccio imprenditoriale improntato (più o meno consapevole) a quello che psicologi, filosofi etc chiamano “la legge dell’attrazione”.

E’ una legge molto semplice: attrai ciò che pensi, dici e pratichi nella vita di tutti i giorni.

Se hai pensieri negativi, attrai negatività. Se hai pensieri positivi attrai positività.

Gli psicologi parlano spesso della forza del subconscio sulla vita nel momento in cui viene impresso dal nostro pensiero “razionale” che deriva dalla esperienza di vita vissuta, dal nostro passato. Una forza negativa in questo caso che ci tiene legati principalmente ai problemi tenendoci lontani dalle opportunità. Che ci fa lamentare.

Quando mi relaziono con questi imprenditori invece respiro sempre positività e una visione del loro progetto d’impresa (di qualsiasi dimensione!) che è davvero attrattiva, come un posto in cui voler lavorare.

In poche parole sono gli artefici del loro successo, non frutto di grazia divina.

In altri termini si prendono la responsabilità dell’iniziativa verso il loro ambiente (clienti, dipendenti, partner, comunità), senza attendere che qualcuno arrivi in loro soccorso. E l’ambiente risponde positivamente. Non è un caso.

E tutto questo vale assolutamente anche per le innovazioni in carrozzeria: la differenza la fa la visione e l’iniziativa dell’imprenditore.

Auguro vivamente al maggior numero di imprenditori (non solo carrozzieri) di abbracciare un tale approccio non solo alla gestione dell’impresa ma a tutta la loro vita.

💸 Follow the MONEY

In questa sezione ho creato due portafogli con i titoli delle case auto tradizionali e di quelle nuove (EV e cinesi) con l’andamento dell’anno in corso (proviamo così, mi dirai se ha senso o meno).

Ritengo importante tenere sempre ben in vista i valori di questi due aggregati come una sorta di “sentiment” del settore nella sfida tra i player storici e quelli nuovi perchè è qui che si giocherà la partita nel medio e lungo periodo.

A te le valutazioni 😉

NB: i dati sono generati da Google Finance e vanno considerati solo per analizzare l’andamento in % dei due gruppi di titoli e non i valori assoluti espressi in valuta. Si sconsiglia l’uso per finalità di investimento.

Se ho fatto qualche errore non esitare a segnalarmelo. Grazie!

Portafoglio Case Auto Tradizionali

Portafoglio Case Auto “Nuove”

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Michele

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