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🤖 Cosa c'entra Carletto Mazzone con l'Intelligenza Artificiale e i car service?
Benvenuto nella newsletter #13
Indice dei contenuti
Giorni fa ricevo una chiamata dal titolare di un car service (con il quale siamo in contatto da qualche anno per avviare i servizi ma puntualmente rinviati):
Alessandro: “Ciao Michele, ma come tiassisto24 state facendo qualcosa in ambito Intelligenza Artificiale per le officine? Sai… siamo arrivati al punto di non ritorno, tutto passa per il telefono e secondo me con l’AI è possiamo eliminare tutti gli accettatori, i clienti prenotano tramite chatbot e vengono fatti gli ordini dei pezzi di ricambio in automatico”.
Io: “Mi fa piacere ascoltare questa tua richiesta… hai una mezz’oretta per ascoltare con calma la mia risposta sincera?”.
Sono grato ad Alessandro* per questa telefonata, arrivata all’improvviso e dopo tanto tempo, perchè mi da l’occasione concreta di parlare della rivoluzione dell’AI (Artificial Intelligence) in atto.
Ma soprattutto perchè fa capire che è scattato il campanello di allarme e la consapevolezza di non poter rinviare la transizione digitale anche nel post vendita automotive.
Leggi fino in fondo per scoprire cosa ho risposto ad Alessandro nella sostanza arricchito da qualche elemento in più.
(PS: sei stai leggendo questa newsletter ti riconoscerai 😅)
🤖 C’era una volta un'officina, l'Intelligenza Artificiale e Carletto Mazzone…
Senza entrare troppo nel tecnico, l’AI di cui tutti parlano oggi è una nuova tecnologia informatica denominata Large Language Models (LLM).
Parliamo di algoritmi di deep learning capaci di riconoscere, generare, riassumere, tradurre e prevedere contenuti utilizzando grandi set di dati. La loro rilevanza attuale è stata amplificata con il rilascio di modelli come Chat GPT.
In pratica la rivoluzione di questa tecnologia è che tramite una “semplice” frase/domanda/istruzione scritta con il linguaggio comune (PROMPT) senza necessità di programmazione informatica fa cose molto complesse, partendo da una grande base dati come l’intero web ad esempio.
L’impatto oggi è già fortissimo sul mercato del lavoro per le figure “entry level” ad esempio nel marketing, nell’assistenza clienti e nell’elaborazione di dati.
Chat GPT di OpenAI (una “startup” americana che già vale oltre 100 miliardi con pochi anni di vita) si è diffuso in modo così veloce ed ampio perchè, avendo bisogno di una grande mole di dati e dell’uso diffuso dell’algoritmo (quello che si chiama fase di addestramento), ha permesso a tanti giovani in primo luogo di iniziare prima a giocarci ed ora è sempre più uno strumento di uso quotidiano dal lavoro allo studio.
Il punto è questo: è una tecnologia già attiva usata in “ombra” ma in ambiti già 100% digitali.
La reale portata di questa rivoluzione: una nuova legge E=MC2
Come dichiarato da Andreessen Horowitz, il più grande e prestigioso fondo di investimento di startup digitali del mondo (Venture Capital), grazie all'intelligenza artificiale, stiamo vivendo una trasformazione storica: il software diventa manodopera. Il capitale investe in “caffè”, ingegneri e GPU (chip e processori dedicati all’AI - es: NVIDIA), producendo codice che sostituisce la manodopera.
È il nuovo E=MC 2:
Storicamente, gran parte del software digitalizzava una forma di archiviazione offline, la salvava in un database e poi forniva un'interfaccia accessibile e autorizzata per l'utente finale, con i vantaggi di velocità di un mezzo digitalizzato e in rete.
In questo schema il mondo del post vendita italiano è esattamente nello stadio “Then” (prima…):
Confronto tra prima, ora e presto…
Ma ora, e questo è il grande cambiamento, gli “utenti” dell’archivio digitalizzato non devono essere necessariamente esseri umani.
I cambiamenti di piattaforma hanno sempre abilitato le prime due (versioni Internet di X, versioni mobili di X, versioni cloud di X). Ma ciò che è più entusiasmante della rivoluzione dell'IA è che il mercato del software aziendale, che sembra grande con una spesa di 300 miliardi di dollari all'anno, è infinitesimale rispetto al mercato del lavoro dei colletti bianchi, con molti, molti trilioni di dollari all'anno.
Ecco perché molte delle aziende in più rapida crescita sono state le "sconosciute note" che prendono servizi costosi esistenti e fornire prodotti a basso prezzo (creati dall'IA) alle masse.
Un caso reale di applicazione di AI: Klarna
Klarna è una società che offre servizi di finanziamento in 3 rate secche (la prima subito, la seconda a 30gg e la terza a 60gg) per l’acquisto di prodotti online con carta di credito. E’ un nuovo modello denominato Buy Now Pay Later (BNPL) che non prevede approvazione preventiva ed è aperto a tutti, come fatto anche da PayPal.
Esempio del servizio Klarna o Paypal su un e-commerce
Vediamo come in Klarna hanno applicato l’AI LLM e con quali risultati.
In primo luogo hanno capito che attualmente esistono due economie basate sull'intelligenza artificiale: quella ufficiale, in cui solo il 5% delle aziende americane dichiara di utilizzare l'intelligenza artificiale, e quella oscura, in cui un terzo (30%!) dei dipendenti utilizza regolarmente strumenti di intelligenza artificiale senza che nessuno lo sappia.
Uno studio recente di Google ha rilevato che il divario generazionale su questo argomento è netto:
Il 93% dei lavoratori della conoscenza della Generazione Z utilizza più strumenti di intelligenza artificiale ogni settimana.
Il 79% dei Millennial utilizza due o più strumenti di intelligenza artificiale alla settimana.
Un sondaggio di Slack ha rilevato che metà dei lavoratori si sente a disagio nell'ammettere l'utilizzo dell'intelligenza artificiale.
Bene, Klarna ci ha appena mostrato cosa succede quando si colma questo divario, e i numeri sono illuminanti:
Costi di marketing ridotti del 16% grazie ai contenuti generati dall'intelligenza artificiale.
Costi del servizio clienti ridotti del 14%.
Il 90% del personale utilizza quotidianamente l'intelligenza artificiale (e il loro chatbot AI gestisce 2 chat su 3 del servizio clienti).
Ma fai bene attenzione: tutto questo è accaduto dopo che Klarna ha licenziato 700 dipendenti e li ha sostituiti con l'intelligenza artificiale (e potrebbe addirittura tagliare altri 1.800 posti di lavoro).
Totale fatturato e costi operativi
I costi tecnologici di Klarna sono aumentati del 17% (a 227 milioni di $) grazie a tutti i suoi investimenti in AI, e inoltre sta ancora assumendo ingegneri. Ma allo stesso tempo i guadagni di produttività hanno ampiamente superato l'investimento.
Quindi, cosa ha capito Klarna che tutti gli altri si sono persi? Hanno reso l'uso dell'intelligenza artificiale aperto e strategico, non qualcosa che i dipendenti nascondono.
Innanzitutto, ha scelto le battaglie giuste. Invece di provare a usare l'IA per tutto, Klarna si è concentrata su cose che oggi hanno davvero senso automatizzare:
Automazione del servizio clienti (il suo chatbot sostituisce quei 700 umani licenziati).
Contenuti di marketing e traduzioni generati dall'intelligenza artificiale.
Strumenti di produttività interna.
In secondo luogo, Klarna si è impegnata realmente. Quella statistica di utilizzo giornaliero del 90% è incredibile mentre la maggior parte delle aziende sta ancora discutendo se consentire ai dipendenti di usare ChatGPT.
Il confronto con il mondo dell’IAM e dei car service italiani
Tutti i casi citati finora hanno un comune denominatore: sono realtà già 100% digitali.
Do solo un dato per capire la realtà del settore post vendita italiano: il software gestionale più diffuso nelle carrozzerie italiane (oltre il 90% di penetrazione) è in locale e scritto in Access!
Uno strumento basato su un modello AI lavora su grandi basi dati disponibili in tempo reale in cloud, quello che vediamo dal PC con Chat GPT è solo la punta dell’iceberg o il risultato finale in termini “front end” di ecosistema di dati già normalizzato e digitalizzato.
La risposta mia ad Alessandro
Ad Alessandro ho detto semplicemente di essere consapevoli di questa situazione e dei suoi profondi limiti (è il compito di questa newsletter ad esempio).
Adesso è il momento di trovare la propria formula per la Transizione Digitale in azienda partendo dai processi semplici attuabili da subito senza attendere una futura magia che si materializza all’improvviso (caso molto fantasioso).
Come nel caso Klarna, non sarei sorpreso sapere che qualche dipendente di un car service in privato usa Chat GPT per le sue attività personali
Sfida per i titolari: per comprendere meglio la perdita di opportunità fate un test tra i vostri collaboratori e mandatemi in privato il risultato.
E cosa avrebbe detto Carletto Mazzone?
Dal web
Nel corso di una partita della Roma stagione 1994-95, il mitico ed indimenticato Carletto vedendo il proprio terzino Amedeo Carboni in posizione un po’ troppo avanzato sembra che lo abbia invitato a “rinculare” con queste esatte parole:
Mazzone: “Amedeo”
Carboni: “Sì, mister?”
Mazzone: “Quante partite hai fatto in serie A?”
Carboni: “350, mister”
Mazzone: “E quanti gol?”
Carboni: “4, mister”
Mazzone: “Ecco, allora vorrei proprio sapere ‘ndo c….o è che vai! Torna subito in difesa!”
Ovviamente è una provocazione, ma rende bene l’idea del concetto… con un po di ironia 😁
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In questa sezione ho creato due portafogli con i titoli delle case auto tradizionali e di quelle nuove (EV e cinesi) con l’andamento dell’anno in corso (proviamo così, mi dirai se ha senso o meno).
Ritengo importante tenere sempre ben in vista i valori di questi due aggregati come una sorta di “sentiment” del settore nella sfida tra i player storici e quelli nuovi perchè è qui che si giocherà la partita nel medio e lungo periodo.
A te le valutazioni 😉
NB: i dati sono generati da Google Finance e vanno considerati solo per analizzare l’andamento in % dei due gruppi di titoli e non i valori assoluti espressi in valuta. Si sconsiglia l’uso per finalità di investimento.
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Michele
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