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⛽️ C'è solo l'elettrico nella transizione green?
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Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare… mai banalità più vera quando si parla di transizione energica della mobilità moderna.
La crisi dei produttori di auto storici (e tradizionali) europei è l’evidenza che il mercato (il consumatore che acquista) sta dicendo al legislatore europeo (la politica) che la sola via del full electric non funziona.
Ritengo che questo tema possa riservare a breve delle belle novità che impatteranno anche nel settore del post vendita e dell’autoriparazione aumentando la gamma di tecnologie e alternative di motorizzazioni da riparare nei prossimi 10/15 anni.
⛽️ C'è solo l'elettrico nella transizione green?
Il contesto
In generale siamo tutti d’accordo che ridurre l'uso di combustibili fossili e le emissioni di gas serra è cruciale per il futuro del pianeta.
L'UE ha approvato il "Green Deal" e il pacchetto "Fit for 55", che richiede all'industria dei trasporti di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, per raggiungere l'obiettivo di impatto climatico zero entro il 2050.
L'industria automobilistica europea è fondamentale, impiegando quasi 14 milioni di persone e rappresentando un terzo degli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Ha ridotto le emissioni dei motori a combustione del 90% tra Euro1 ed Euro6. Tuttavia, non ha accesso alle materie prime e ai processi per produrre batterie.
Gli errori su cosa è importante misurare
Misurare solo le emissioni allo scarico esclude le emissioni della produzione e smaltimento dei veicoli, favorendo la trazione elettrica. Tuttavia, il rapporto "The future of European competitiveness" di Mario Draghi indica che il "carbon footprint" dei veicoli elettrici è generalmente superiore a quello dei veicoli a combustione interna.
Ignorando altri aspetti rilevanti come domanda, sovracapacità e pressione competitiva, è chiaro che la transizione pianificata non poteva funzionare.
I nuovi principi dovranno considerare la neutralità tecnologica, misurare l'impatto reale e dare all'industria europea il tempo e il supporto necessari per raggiungere gli obiettivi, inclusi infrastrutture di ricarica, supply chain per lo smaltimento delle batterie ed energia rinnovabile a costi inferiori.
Immagine generata con AI
L’apertura alla revisione dei piani
Se l'apertura della Commissione sugli e-fuel è un primo passo verso una revisione pragmatica e sostenibile del Fit for 55, emergeranno nuove sfide e opportunità.
L'industria, che ha investito centinaia di miliardi a livello globale e pianificato oltre 600 miliardi di dollari per l'elettrificazione nei prossimi cinque anni, rivedrà i propri piani. Ciò comporterà una revisione delle attese di ritorno sugli investimenti, potenzialmente mettendo a rischio quelli meno promettenti, con conseguenze per costruttori e fornitori. Le discussioni sui piani di riduzione di fabbriche e costi, molto seguite dai media, ne sono un esempio.
Insomma sembra proprio che il mercato e il consumatore ritorneranno di diritto a far parte del cuore delle strategie dell’industria, rettificando la stortura causata dalla regolamentazione.
Parallelamente ci sono fattori competitivi chiave da considerare:
forte sovracapacità produttiva (solo in Cina si stima una sovracapacità di circa 20 milioni di veicoli, più dell’intero mercato europeo allargato);
domanda sostanzialmente stagnante nel medio periodo (crescita attesa delle immatricolazioni in Europa inferiore all’1% annuo tra il 2024 e il 2030);
conseguente guerra dei prezzi anche in difesa di quote altrimenti minacciate dalla concorrenza allargata dei nuovi players cinesi con un vantaggio di costo del 35% (in grado, quindi, di assorbire eventuali dazi aggiuntivi).
Le 5 alternative all’elettrico
In questo contesto molto “drammatico”, l’apertura a nuove tecnologie potrà dare all’industria dell’auto europea una valida alternativa al solo elettrico per difendersi dall’aggressione cinese forte proprio in questo ambito.
Ecco le tecnologie alternative a impatto zero (sul ciclo complessivo):
biogas recuperato da processi industriali e biologici;
e-fuels prodotti attraverso carbon capture;
BioDiesel compensando (parte) della CO2 emessa dal veicolo con quella assorbita nel processo di produzione del combustibile;
carburanti sintetici prodotti da biomasse di scarto;
idrogeno che potrebbe alimentare motori a combustione senza emettere CO2 o trasformato in energia elettrica per la trazione.
L'Europa, e in particolare l'Italia, possiedono competenze e aziende leader in alcune di queste tecnologie, permettendo loro di giocare un ruolo importante nell'obiettivo comune e sostenere un tessuto tecnico e industriale altrimenti marginale o difficile da riconvertire.
Cosa può significare per l’autoriparazione
Potenzialmente in Europa, e in Italia in particolare, vedremo un ulteriore allungamento della vita media dei veicoli tradizionali grazie alle nuove forme di carburante green citate oltre alla esplosione del full hybrid nelle nuove immatricolazioni compensando la crescita lenta del full electric.
In sintesi: maggiore complessità nella composizione del parco veicoli da manutenere e riparare.
Fatto salvo la follia della politica, ma su quello c’è poco da fare…
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Le notizie della crisi dei dei produttori di auto tradizionali (europei, americani e giapponesi in primis) nell'ultima settimana sono state davvero tante e anche drammatiche. Ecco una rapida carrellata in sintesi.
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In questa sezione ho creato due portafogli con i titoli delle case auto tradizionali e di quelle nuove (EV e cinesi) con l’andamento dell’anno in corso (proviamo così, mi dirai se ha senso o meno).
Ritengo importante tenere sempre ben in vista i valori di questi due aggregati come una sorta di “sentiment” del settore nella sfida tra i player storici e quelli nuovi perchè è qui che si giocherà la partita nel medio e lungo periodo.
A te le valutazioni 😉
NB: i dati sono generati da Google Finance e vanno considerati solo per analizzare l’andamento in % dei due gruppi di titoli e non i valori assoluti espressi in valuta. Si sconsiglia l’uso per finalità di investimento.
Portafoglio Case Auto Tradizionali
Portafoglio Case Auto “Nuove”
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