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🇨🇳 BYD: qual'è il potenziale oggi?
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Benvenuti alla 29a edizione di Autotech Italia !
Questa è stata, senza dubbio, la settimana caratterizzata dagli annunci della casa auto cinese BYD.
Dopo aver parlato degli impatti delle nuove “politiche” globali di Trump e della Commissione Europea, parallelamente la più grande casa auto cinese rilancia sul terreno di gioco naturale dell’occidente: il libero mercato.
Come vedremo, la Cina con oltre 30 milioni di veicoli prodotti è il più grande produttore mondiale ed ha tanti altri produttori che stanno facendo facendo parlare di se.
Ma la sensazione è che BYD rappresenti, per la Cina, il campione nazionale che deve portare in alto la bandiera nella “guerra” della leadership tecnologica ed industriale a livello globale.
Perchè, come ho già scritto, stiamo parlando di nuova e vera “guerra fredda”. Gli americani hanno dato pieno mandato a Trump di difendere a tutti i costi e con tutte le armi la loro posizione di prima economia al mondo a partire dall’industria automotive.
Ritengo molto utile capire cos’è BYD oggi in modo oggettivo a livello tecnologico, industriale e strategico.
Ma soprattutto cosa può rappresentare per il settore del post vendita automotive europeo ed italiano (che ha come vedremo un peso importante nelle strategie della casa).
Buona lettura!
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🇨🇳 BYD, facciamo il punto
Vediamo in sequenza i fatti che riguardano BYD.
Il lancio della ricarica superveloce in 5 min
Il 18 marzo (4 giorni fa…), Byd ha annunciato la nuova "Super e-Platform", capace di ricaricare le auto rapidamente, facendo guadagnare al titolo oltre il 6% a Hong Kong (per poi rientrare a causa delle dinamiche macro economiche del paese Cina).
La piattaforma offre una potenza di ricarica fino a 1000 kW, permettendo un'autonomia di 400 km in cinque minuti.
Il fondatore Wang Chuanfu ha dichiarato che questa tecnologia ridurrà l'ansia per l'autonomia dei veicoli, puntando a rendere i tempi di ricarica simili a quelli dei veicoli a combustione interna.
I vantaggi? Le piattaforme ad alta tensione riducono il carico di lavoro sulla batteria, generando meno calore. Ciò migliora la longevità della batteria e consente una ricarica più rapida. Sono inoltre vantaggiose per i motori elettrici, consentendo loro di raggiungere velocità maggiori senza aumentare le dimensioni.
Questo annuncio è una sfida aperta non solo per affermare la bontà del prodotto “auto elettrica” ma soprattutto verso Tesla.
NOTA: BYD ha venduto 614.679 veicoli in tutto il mondo tra gennaio e febbraio 2025, con un aumento del 90% rispetto alle 322.767 unità vendute su base annua.
Prezzo di ingresso sotto i 10.000$ e AI su tutti i veicoli
Un paio di settimane fa, BYD ha iniziato a offrire funzionalità avanzate di guida autonoma sulla maggior parte dei suoi modelli, compresi quelli con un prezzo a partire da 9.555 dollari, superando di gran lunga i concorrenti come Tesla in una mossa che secondo gli analisti è destinata a iniziare una nuova guerra dei prezzi.
La casa cinese ha equipaggiato tutti i suoi modelli a marchio BYD con un prezzo superiore a 100.000 yuan ($ 13.688) con il sistema avanzato di assistenza alla guida "God's Eye" proprietario dell'azienda.
God’s Eye utilizza telecamere, radar e sensori avanzati per funzioni come parcheggio automatico, cruise control adattivo e frenata assistita.
Inoltre, BYD ha rivelato che collaborerà con DeepSeek, la controversa azienda cinese specializzata in intelligenza artificiale, per migliorare ulteriormente il software di guida autonoma.
NOTA: la sinergia tra le aziende cinesi tecnologiche come DeepSeek nell’AI è sempre più forte e strutturata e rappresenta un punto molto forte della strategia di espansione cinese nel mondo senza dipendere da atri player.
La fabbrica in Cina più grande di San Francisco
E’ davvero impressionante lo sviluppo della megafabbrica di Zhengzhou, in Cina, che a quanto pare potrebbe diventare il simbolo della supremazia produttiva cinese nel mondo, con una superficie che, in base alle cifre che circolano, supererà addirittura quella della città di San Francisco.
C’è un video che gira in rete che dimostra lo stato di avanzamento dei lavori:
La fabbrica, con una superficie operativa di oltre 16.000 acri e piani di espansione, è un esempio della nuova grandeur cinese nell'automotive. Una volta completata, sarà una città con alloggi per circa 900.000 dipendenti e servizi necessari.
Questo modello non è nuovo, come dimostrano Fiat a Mirafiori e Volkswagen a Wolfsburg, ma è su scala molto più grande.
I numeri alla base del “nervosismo” americano
Ora tutta questa dimostrazione di forza si traduce in macro numeri sul mercato.
Il Presidente Trump vorrebbe tenere le case automobilistiche cinesi fuori dagli Stati Uniti, ma questo non impedirà loro di conquistare il resto del mondo.
Mentre ci si aspetta che l'amministrazione Trump protegga le Big Three degli Stati Uniti dai rivali cinesi in patria, e il Canada e l'Unione Europea hanno imposto dazi sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese, gli acquirenti dei mercati emergenti hanno accolto a braccia aperte le auto e i camion cinesi, rappresentando una nuova minaccia per le case automobilistiche globali affamate di crescita.
La Cina invia più veicoli all'estero di qualsiasi altro Paese e le sue esportazioni di autovetture sono aumentate di quasi il 20% a 4,9 milioni solo nel 2024, secondo la China Association of Automobile Manufacturers, da meno di 1 milione nel 2020.
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Quali criticità dietro questa crescita vertiginosa
Michael Dunne nella sua newsletter “Dunne Insights” ha analizzato i punti di forza e di debolezza di BYD oggi.
In particolare si chiede perchè Warren Buffet, che è stato il primo investitore nel lontano 2008 di un’azienda sconosciuta (chi conosceva BYD 17 anni fa?), abbia venduto parte delle partecipazioni nel 2022 quando l’azienda aveva appena iniziato la propria scalata.
Per essere chiari con i numeri: in 5 anni le vendite sono cresciute ben 10 volte!
Ma di Warren Buffet ce n’è uno solo: è il numero 1 a massimizzare gli investimenti con la regola aurea del “compra con il mercato basso e vendi prima che sia al massimo”.
In pratica una volta che l’azienda ha esaurito la fase iniziale di crescita vertiginosa (i primi 10/15 anni), il grande investitore massimizza il ritorno (come sta facendo Buffet con oltre 340 miliardi di liquidità in cassa) ed attende la prossima “preda” sconosciuta agli investitori di tutti i giorni.
Comunque restando con i piedi per terra e tra i comuni mortali, per quello che ci interessa come addetti ai lavori del settore post vendita automotive ho scoperto un punto molto interessante tra le criticità emerse nell’analisi di Dunne: i problemi di qualità costruttiva.
Siamo tutti consapevoli che se in 5 anni fai crescere la produzione dei veicoli di 10 volte è naturale (ed umano) avere “peccati di gioventù” a livello di prodotto come evidenziato in questa classifica (n. di problemi ogni 100 veicoli > indice PP100):
Quindi quale migliore occasione per carrozzerie ed officine per fare nuovo business?
Vediamo ora come BYD si sta approcciando al mercato europeo ed italiano.
Il ruolo della grande tradizione produttiva “automotive” italiana
La visione di Alfredo Altavilla, Special Advisor di Byd Europe, è chiara. Aggiungo soprattutto saggia.
Il mercato europeo e ma soprattutto quello italiano sono molto diversi dal mercato cinese che è alla base della scalata di BYD & Co. Sarà molto difficile avere una penetrazione delle NEV (EV + ibridi) con quote oltre il 50% come già avvenuto in Cina.
Infatti ricordo sempre un dato a tutti: un’auto su tre in Italia è la vecchia, cara e mitica Fiat Panda (la pandina per intenderci).
Penso che ci siano motivi non solo economici e pratici per cui le persone comuni vogliono la Pandina, ma in qualche modo ci sia un legame storico cultura al prodotto italiano.
Altavilla, non a caso ha iniziato il suo tour europeo nel cuore produttivo automotive italiano proponendo ed offrendo di diventare fornitori industriali di BYD Europe.
Ma soprattutto ha rimarcato il ruolo importante del “motore termico”, vera eccellenza europea, nell’evoluzione dei nuovi modelli “ibridi” come opzione ragionevole per la riconversione del parco circolante vecchio di oltre 12 anni. Le case cinesi, BYD in testa, cresceranno in Europa in modo rapido anche e soprattutto grazie all’ibrido. Il fattore competitivo differenziale saranno flessibilità e mix produttivi dei modelli ma soprattutto delle motorizzazioni.
Per farla breve: vuoi raggiungere la grande massa europea (ed italiana)? I prodotti BYD devono entrare nel cuore della gente come fatto da FIAT in tanti anni attraverso la localizzazione anche della produzione.
Ed in particolare sottolineo l’importanza della grande competenza e tradizione italiana nel mondo della carrozzeria, un processo fondamentale non solo in fase di produzione del nuovo ma soprattutto nell’assistenza nel post vendita.
👉 Sintesi finale
Oramai da diverse settimane sono concentrato nell’analisi dei fattori “macro” che stanno impattando anche nel settore automotive europeo ed italiano.
Tra dazi (minacciati ed applicati), crisi delle case tradizionali occidentali e la brutalità della crescita delle case cinesi dobbiamo prepararci ad un grande cambiamento delle regole del gioco di tutta la filiera che ha a che fare con la mobilità vecchia e nuova.
Invito tutti gli operatori e professionisti in particolare del post vendita (titolari di officine, network, manager di flotte e assicurazioni) a guardare oltre l’oggi in cui il lavoro è abbondante con una situazione di over booking cronico delle officine italiane.
Sì, oggi la risorsa scarsa sono i fattori produttivi dei processi riparativi (risorse umane qualificate, spazi, logistica, energia). Do per scontato altri fattori importanti come vernici ecologiche, sistemi ADAS, etc.
Ma attenzione: a queste criticità si aggiungerà a breve anche lo standard della digitalizzazione dei processi richiesti dai canalizzatori delle riparazioni e dai driver finali.
Ritengo che la digitalizzazione sia una grande opportunità specie per le piccole officine, perchè permetterà di:
dare voce alle nuove generazioni con il passaggio generazionale;
preservare l’autonomia della propria azienda;
mantenere un alto standard qualitativo del servizio;
agganciare la nuova generazione di driver.
I nuovi player, come BYD, sono già entrati nel mercato e avranno una buona crescita già nel breve termine con numeri interessanti. Ma sono aziende nativamente digitali che hanno creato un ecosistema di servizi moderni attorno ai loro veicoli.
Quante officine oggi sono pronte a gestire flussi “full digital” i clienti di questi nuovi player?
Come diceva un personaggio famoso della TV (roba da boomer): «Si faccia una domanda e si dia una risposta».
Ma sarebbe comunque un buon inizio.
*Fonti: Il Sole 24 Ore | Car News Cina | Bloomberg | Reuters | Il Sole 24 Ore | Sicurauto.it | Dunne Insight | Il Sole 24 Ore
⚡️Le news settimanali fresche
Novità! Da questa edizione è stata inserita questa nuova sezione dedicata alle news della settimana più rilevanti che ho trovato in giro tra le mie fonti.
PS: prossimamente sarà visibile agli iscritti che si faranno promotori di almeno 5 nuovi iscritti tramite il codice referral inviato ad ognuno.
💸 Follow the MONEY
In questa sezione ho creato due portafogli con i titoli delle case auto tradizionali e di quelle nuove (EV e cinesi) con l’andamento dell’anno in corso (proviamo così, mi dirai se ha senso o meno).
Ritengo importante tenere sempre ben in vista i valori di questi due aggregati come una sorta di “sentiment” del settore nella sfida tra i player storici e quelli nuovi perchè è qui che si giocherà la partita nel medio e lungo periodo.
A te le valutazioni 😉
NB: i dati sono generati da Google Finance e vanno considerati solo per analizzare l’andamento in % dei due gruppi di titoli e non i valori assoluti espressi in valuta. Si sconsiglia l’uso per finalità di investimento.
Se ho fatto qualche errore non esitare a segnalarmelo. Grazie!
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Michele
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